L’intervento più richiesto in assoluto rimane il “minilifting composito”, intervento che occupa pochi giorni di esclusione da impegni sociali.
Ripassiamo l’argomento, con il prof Daniele Spirito che ormai è il maggiore esperto di questo intervento. Studio principale a Roma ma anche a Milano dove è docente presso la Cattedra di Chirurgia Plastica (Humanitas, titolare Prof Klinger) : il minilifting è una procedura di ringiovanimento del viso con un approccio chirurgico “mini”, infatti l’intervento si esegue soltanto davanti al padiglione auricolare percorrendo le linee della pelle per celare pressocché totalmente l’unica cicatrice che è nascosta tra le pieghe. L’anestesia è locale con sedazione.
La differenza tra il classico mini lifting e questo lifting denominato “composito” che vuol dire che coinvolge ed è “composto” da tutti i tessuti della faccia è che dopo un minimo scollamento sottocutaneo, degli strumenti permettono al chirurgo di arrivare perfino nella regione del collo in maniera incruenta. In pratica si scansano i tessuti per farli slittare, una volta agganciati, verso l’alto. Il risultato è sorprendente.
Tre sono le zone interessate, il collo, la regione della guancia e lo zigomo. Tutto da un ingresso assolutamento piccolo, non più cicatrici posteriori, non più cicatrici tra i capelli.
Il post operatorio è decisamente soft: 24 ore di bendaggio, 4 giorni di una speciale medicazione adesiva e dopo 7 giorni rimozione dei punti di sutura (quando ci sono) davanti l’orecchio. Regime di day hospital senza ricovero.
Quest’anno che si viaggerà poco all’estero gli italiani hanno desiderio di riprendersi le soddisfazioni della vita. Inoltre, l’assenza di lividi permette un intervento programmabile perfino in estate.