A colloquio con Prof. Daniele Spirito, Specialista in Chirurgia Plastica.
Una procedura non nuova ma poco conosciuta è l’infusione di ossigeno e ozono.
L’ozono è un gas dal caratteristico odore agliaceo così chiamato nel 1840 da Christian Schonbein (dal greco zein=emanare odore).
L’ozono, un componente naturale dell’atmosfera, noto per l’azione protettiva che svolge nell’attenuare le radiazioni ultraviolette assorbendone in gran parte prima che giungano sulla Terra. Lo riconosciamo durante i temporali, subito dopo il passaggio avvicinato di un fulmine, che trasforma l’ossigeno dell’aria attraversato in ozono. Così, nel 1857, Von Siemens, mediante un arco voltaico, riuscì a produrre artificialmente l’ozono dall’ossigeno. La prima descrizione sull’uso terapeutico dell’ozono fu in 1885, negli Stati Uniti. Si ha notizia che durante la prima Guerra Mondiale, molti soldati con ferite infette furono sottoposti a trattamento con ozono. Nel 1954, Wehrly e Steinbart pubblicarono i primi risultati dell’autoemotrasfusione ozonizzata. Oggi questa metodica è praticata in Italia da più di 1200 medici. Una certa quantità di sangue venoso (circa 150 – 200 ml), viene presa al paziente con procedura classica, mescolata con una uguale quantità di miscela di ossigeno-ozono ad una precisa concentrazione e reinfusa nello stesso paziente. Non vi è alcun contatto con il sangue, tutta la procedura ha un decorso sterile con materiali monouso. Viene effettuata da un medico o da un infermiere, in completa sicurezza e sterilità, ha una durata complessiva di circa 30′. Questa tecnica consente di ossigenare il sangue, migliorare l’elasticità della parete del globulo rosso ed aumentare la sua capacità di legare l’ossigeno e di distribuirlo ai tessuti. Ciò comporta un miglioramento della circolazione sanguigna e della ossigenazione di tutti i tessuti, con conseguente ottimizzazione della loro funzionalità. In sostanza si verifica un’azione rigenerante, con miglioramento del tono dell’umore, della resistenza fisica e della riduzione della fatica. Inoltre la miscela di ossigeno-ozono induce la liberazione nel sangue di sostanze particolari (interleuchine, citochine, ecc.) che esercitano un potente stimolo sul sistema immunitario, regolarizzandolo e migliorando le difese del nostro organismo. Oltre alle numerose indicazioni terapeutiche dell’ozono, si ricorda che è stato utilizzato moltissimo durante il Covid, in particolare a Bergamo sede della Società Italiana di Ossigeno Ozono Terapia, e sede purtroppo dell’epicentro iniziale. Gli effetti biologici del trattamento dell’ozono sono molteplici:
- Aumenta la produzione di energia incrementando il catabolismo degli acidi grassi;
- Regolarizza il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa;
- Accellera la glicolisi;
- Aumenta la deformabilità dei globuli rossi e quindi facilita il loro passaggio all’interno dei piccoli capillari;
- Riduce la viscosità del sangue;
- Potenzia il sistema antiossidante mitocondriale;
- Riduce gli immunocomplessi circolanti nelle patologie autoimmunitarie;
- Azione battericida, fungicida e virustatica;
- Azione immunomodulante sui linfociti e monociti;
- Azione analgesico-antiinfiammatoria;
- Azione rivitalizzante: miglioramento funzionale degli organi, azione antidepressiva, miglioramento delle quote di energia spendibile. Ossigenazione cellulare, riequilibrio ormonale, riduzione dei radicali liberi e prevenzione dell’invecchiamento;
- Azione rigenerante: si manifesta attraverso l’inversione della tendenza al catabolismo, nell’anziano, in anabolismo cellulare;
- Azione disintossicante: migliorando la funzionalità degli organi emuntori (reni, fegato, ecc.), favorisce l’eliminazione delle sostanze tossiche;
Controindicazioni
Favismo, ipertiroidismo, gravidanza.